Il 5 ottobre, il movimento denominato “Sentinelle in Piedi” si riunirà in quasi 100 piazze d’Italia per ‘vegliare’ sulla libertà di espressione nel nostro paese, affermando che il matrimonio di diritto è e deve essere soltanto tra uomo e donna. Tra le numerose piazze italiane che vedranno, nell’arco della stessa giornata, qualche centinaio di persone leggere libri in piedi, in silenzio, troviamo anche Pisa a ospitare questo teatrino.
Lo chiamiamo teatrino perché dietro la rivendicazione metaforica di una libertà di espressione che nessun* nega alle “Sentinelle”, si cela un atteggiamento omofobo e discriminatorio, questo sì gravemente lesivo della libertà di espressione. Affermando infatti l’insostituibilità del matrimonio tra uomo e donna, le “Sentinelle” delegittimano la possibilità di riconoscimento delle unioni omosessuali e la rivendicazione del diritto di adozione portata avanti dalla comunità LGBTQI.
Ergendo una bandiera di falsa democrazia, queste persone si fanno portatrici di messaggi omofobi e conservatori che vorrebbero negare a chi non è come loro – o come loro vorrebbero – il diritto alla propria di libertà di espressione, alla propria possibilità di amare, a condurre la propria esistenza per come sì è, senza se e senza ma. Propagandando una visione tradizionale del matrimonio eterosessuale come unica forma riconosciuta del rapporto amoroso, negano a priori il fatto che esistano persone che non rientrano – e che nemmeno vogliono rientrare – negli schemi che etichettano, inquadrano, soffocano qualunque tipo di personalità e rapporto che se ne discosti.
Per quanto il movimento non abbia raggiunto grossi numeri né a livello nazionale, né tanto meno locale, riteniamo preoccupante che le loro veglie silenziose vengano organizzate in molte città per dare maggior risalto alle loro rivendicazioni. E sono queste rivendicazioni a preoccuparci di più, diffuse come opinioni all’apparenza innocue e protette da un uso snaturato e artefatto del concetto di libertà di espressione.
Altra tematica a cui fanno riferimento le “Sentinelle” riguarda il disegno di legge cosiddetto “Scalfarotto” che vorrebbe introdurre omofobia e transfobia quali nuove fattispecie di reato. La posizione del movimento è quella di affermare che tale legge lederebbe la loro libertà di opinione e la possibilità di esprimersi contro le unioni omosessuali. Tuttavia, il testo del disegno mette bene in evidenza che ciò che si punisce sono condotte discriminatorie, le quali vanno decisamente al di là della semplice opinione personale. Omofobia e transfobia non sono opinioni, nessuna forma di discriminazione lo è.
Queersquilie! rivendica il diritto di tutt* a vivere la propria sessualità ed il proprio corpo nelle mille e più sfaccettature che ci contraddistinguono, denunciando chi veicola messaggi di intolleranza camuffandoli da libere opinioni.
Al silenzio di coloro che si auto-eleggono “Sentinelle” di una moralità imposta, intollerante ed escludente, contrapponiamo l’orgoglio di essere ciò che siamo e ciò che vogliamo, in quanto singoli e singole, particolari, stran*, femmine, maschi, trans, checche, lelle e fuori norma: i nostri corpi non si toccano e non si disciplinano, si autodeterminano dentro, al di fuori e oltre le unioni monogamiche ed eterosessuali. Vogliamo poter scegliere tra uscire dal canone della famiglia eterosessuale e godere delle sue stesse possibilità riconosciute per legge.
Libere e liberi di scegliere e di amare!