Glossario

QUEER
Termine inglese che significa “insolito”, “strano”, “eccentrico”, ha assunto nell’uso comune il significato di “frocio” ed è stato eletto come termine simbolo del movimento Queer Nation negli anni ‘90. Oggi, “queer” è la non-definizione che adotta chi non si identifica con la dimensione eteronormativa e dicotomizzata dei generi e degli orientamenti sessuali, e che si propone di andare oltre l’idea stessa di “etichetta”, entro cui viene costretto il vasto mondo dell’identità sessuale. La Teoria Queer sfida la concezione polarizzata dei generi e si propone di oltrepassarla, ponendo una “anti-etichetta”, critica verso la rigida e opprimente struttura della corrente idea eteronormante e volta al superamento della retorica fondata sull’opposizione al diverso e all’anormale.

FEMMINISMO
Termine che designa in generale il movimento di emancipazione economica, politica, sociale e culturale della donna. Di recente è stato diviso in “ondate” che designano il cambiamento degli approcci e delle rivendicazioni che ha assunto nei suoi oltre duecento anni di storia. La “prima ondata” abbraccia i movimenti di rivendicazione del femminismo liberale e socialista fino a quelli novecenteschi delle suffragette; essa rivendica il riconoscimento dell’individualità autonoma, razionale e morale delle donne, da attuarsi mediante l’estensione dei diritti civili ed il riconoscimento della condizione paritaria delle donne nella società. Raggiunti questi obiettivi, non si esauriscono tuttavia le rivendicazioni del movimento femminista.
Lungi dall’aver superato la condizione di oppressione che permea l’ambito pubblico, familiare, coniugale e sessuale, a partire dagli anni Sessanta il movimento femminista si rinnova con l’affermazione del femminismo radicale. Questa “seconda ondata” rifonda il pensiero femminista su teorie originali, superando il mito dell’eguaglianza tra i sessi per concentrarsi, al contrario, sulla differenza sessuale. Secondo questa teoria, la differenza sessuale deve trasformarsi da ragione storica della subordinazione della donna ad elemento per la sua emancipazione. In questa fase si sviluppa la distinzione tra la categoria biologica di sesso e la categoria sociale di genere, come modello di comportamento prodotto dalla cultura dominante, a cui consegue l’attribuzione di determinati ruoli sociali in base al sesso di appartenenza. Per questo, la critica femminista ritiene necessaria la liberazione sessuale e la decostruzione degli altri meccanismi, anche linguistici, attraverso i quali si manifesta il dominio del soggetto maschile.
La “terza ondata” sposta l’accento dalla differenza alle “differenze”; essa prende vita all’inizio degli anni ’90 con lo scopo di rispondere ad alcune limitazioni ideologiche della seconda, come quella di tenere in scarsa considerazione le differenze di etnia, nazionalità, religione e cultura che sono presenti in un gruppo così eterogeneo come quello delle donne, facendo riferimento all’esperienza delle donne appartenenti alla classe medio-alta. Mette in discussione molti paradigmi della seconda ondata, criticandone l’approccio essenzialista, rivalutando il ruolo della pornografia e della prostituzione e sottolineando l’importanza della sessualità nell’emancipazione femminile. L’approccio della terza ondata è stato fortemente influenzato dalla teoria queer e si caratterizza per un’interpretazione post strutturalista del genere e del sesso: sono entrambe categorie fluide, non riconducibili a una visione binaria di maschile e femminile.
Infine, la “quarta ondata” si propone di combattere il sessismo e la misoginia grazie alla disponibilità tecnologica dei nostri giorni, creando una rete di scambio e una comunità globale femminista.

IDENTITA’ SESSUALE
L’identità sessuale è una delle numerose componenti dell’identità di una persona: età, sesso, caratteristiche, abilità fisiche e mentali, credo religioso, convinzioni politiche, orientamento sessuale, identità di genere… .
Ciascuna componente dell’identità personale ha un costo sociale, cioè un prezzo che la persona è chiamata a “pagare” per poter affermare e sviluppare, nel proprio contesto sociale, questo o quell’aspetto particolare della propria identità.
Alle diverse componenti è attribuibile un costo diverso, che varia anche in base al contesto sociale. Ad esempio nell’America degli anni ‘50, profondamente solcata dal razzismo, l’essere di colore aveva un enorme costo sociale; nella nostra società, essere anzian* ha un costo sociale più elevato dell’essere giovan*. Allo stesso modo, nella nostra società sessista ed eteronormativa, essere donna o omosessuale ha un costo sociale più elevato che essere uomo o eterosessuale.
L’identità sessuale di una persona ha 4 componenti:

1. SESSO BIOLOGICO: è l’appartenenza biologica al sesso maschile o femminile, determinata dai cromosomi sessuali (XX, XY), dagli ormoni e dagli organi genitali.

2. IDENTITA’ DI GENERE: è il “sesso psicologico”, è la percezione che l’individuo ha di sé come maschio o come femmina, è come egli si identifica. E’ un tratto che solitamente si stabilisce nella prima infanzia.
Per le persone TRANSGENDER, il sesso biologico non coincide con l’identità di genere. Una persona TRANSESSUALE è una persona transgender che si sottopone all’intervento chirurgico di modificazione degli organi genitali (la riattribuzione chirurgica del sesso). Non è affatto detto che si arrivi all’intervento chirurgico, ciascuna persona transgender compie e risolve il suo percorso di allineamento tra identità di genere e caratteri fisici in modo del tutto personale, anche in condizioni intermedie fra i due generi.

3. RUOLO DI GENERE: è il “sesso sociale”; è l’insieme delle idee e delle aspettative su come un maschio o una femmina dovrebbero essere, sentire, comportarsi in una data cultura ed epoca storica. Sono le caratteristiche culturalmente associate agli uomini e alle donne, è la modalità con la quale la persona esprime a se stessa e agli altri il genere a cui si sente di appartenere (es. modo di vestire, taglio di capelli, linguaggio del corpo, mansioni lavorative e domestiche..).

4. ORIENTAMENTO SESSUALE: è l’attrazione psichica, erotica ed affettiva nei confronti di persone dello stesso sesso (omosessuale), dell’altro sesso (eterosessuale) o di entrambi (bisessuale); riguarda quindi la relazione che una persona vuole aver con l* altr*. Anche l’orientamento sessuale ha più dimensioni: l’attrazione erotica (il desiderio), le fantasie, la prevalenza affettiva (l’innamoramento), i comportamenti sessuali e relazionali, la definizione di sé ed identificazione con il gruppo sociale. Non ci sono solo due categorie estreme ed opposte; l’orientamento sessuale è un continuum che va dall’eterosessualità all’omosessualità (scala di Kinsey). L’orientamento sessuale è fluido, può variare nel tempo, e ci possono essere discrepanze fra le varie componenti.

AUTOCOSCIENZA
Con questo termine ci si riferisce ad una presa di coscienza, ad una profonda riflessione su se stess*, attraverso lo scambio informale di esperienze e pensieri con altr* individu*. L’autocoscienza è la pratica politica femminista del mettere in discussione sé stesse ed il contesto in cui si vive (politico, culturale, sociale, ecc) attraverso la relazione autentica e dialogica con altre donne o altr* individu*. Naque all’interno dei primi collettivi femministi italiani tra gli anni sessanta e settanta (il termine fu introdotto da Carla Lonzi all’interno dell’esperienza del gruppo di “Rivolta femminile” di Milano) e poi si diffuse in tutto il mondo in diverse forme e modalità. L’autocoscienza permette una “de-strutturazione” personale grazie al sostegno collettivo: il riconoscersi nell’altr* consente di individuare insieme le diverse forme di oppressione e subordinazione sessiste e quindi le forme personali e collettive per combatterle.
Grazie a questa pratica si iniziò a mettere al centro del discorso politico la scoperta di sé in quanto donne (con specifici bisogni e desideri), si “prese parola” sul proprio corpo, si scoprì la possibilità di indagare la propria identità tramite il confronto e la messa in discussione dell’immaginario collettivo e dalle influenza che questo subisce dalla società.
In sintesi si può dire che è un processo collettivo ed individuale al tempo stesso, che parte dall’individualità, si esplica e prende forma  nella collettività, per poi tornare, trasformato, all’individualità.